04 settembre, 2009

La sindrome dello spopolamento degli alveari


Nel 2006 NEGLI Stati Uniti, tante api sono scomparse dagli alveari, nel 2007 in Gran Bretagna, il numero delle api si è ridotto del 33%. Tante api abbandonano gli alveari lasciando le larve e la regina. I corpi delle api non riescono però a trovare. La sindrome dello spopolamento degli alveari (Colony Collapse Disorder CCD) è stata elaborata per prima negli Stati Uniti. La causa di questa sindrome non è ancora ben chiara. Alcuni dicono che la causa sia dovuta ai pesticidi, tanto che Francia ed in Italia, è vietato l’impiego dei alcuni pesticidi della Bayer, l’azienda tedesca più grande del mondo per la produzione di pesticidi. Qualcuno dice che la causa sia legata a patogeni mentre altri sostengono che le radiazioni dei telefoni cellulari facciano perdere le api.

La causa non è però ancora stata accertata ma le api continuano a morire. Numerose coltivazioni sono collegate alla sorte delle api. Queste sono le responsabili dell’impollinazione di meli, peri, fragole e tante altre piante. Continuando di questo passo si avrà un effetto negativo sul prezzo di questi alimenti. Gli esperti hanno cominciato diverse ricerche e finalmente in Agosto, un gruppo di entomologi coordinati dal Prof. Steve Sheppard dell’Università di Washington ha ottenuto un nuovo risultato che permette di restringe il campo delle possibili cause della sindrome dello spopolamento degli alveari.

Testo originale: Research News, Washington State of University
Data di pubblicazione: 29 Luglio 2009

"Una delle prime cose che abbiamo notato è stata la quantità di pesticidi presente negli alveari vecchi" ha detto Sheppard.

Studiando alveari colpiti da CCD forniti dal Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti, il suo gruppo ha scoperto concentrazioni "piuttosto elevate di residui di antiparassitari." Esperimenti successivi hanno dimostrato che le api allevate in questi alveari "ha subito una riduzione significativa della loro longevità", ha detto Sheppard.

I ricercatori hanno notato che i tipi di tracce di sostanze chimiche trovate negli alveari esaminati derivano da sostanze insetticide, erbicide, fungicide e acaricide.

“Un metodo semplice per affrontare la contaminazione chimica per gli apicoltori potrebbe essere quello di operare un più rapido turnover degli alveari”, Sheppard ha detto. In Europa, ad esempio, in media gli apicoltori cambiano gli alveari ogni tre anni.

"Negli Stati Uniti, non abbiamo incentivato questa pratica e non c'è alcun accordo su quanto spesso gli apicoltori debbano cambiare gli alveari", ha detto. "Ora sappiamo che tale pratica deve essere svolta più spesso”.

Un altro aspetto del lavoro di Sheppard - condotto dal suo studente Matthew Smart - si concentra sugli effetti di un agente patogeno, il microsporidian noto come Ceranae Nosema, che agisce sulla capacità delle api di poter processare il cibo. Molti apicoltori hanno ritenuto questo patogeno il vero colpevole della CCD.

"Ceranae Nosema è stata isolata solo di recente (nel 2007) negli Stati Uniti" ha detto Sheppard. "Ma mentre nessuno ha Fino a quel momento si è però potuta diffondere in tutto il Paese."

Precedenti ricerche di Sheppard hanno evidenziato come tale agente patogeno sia un problema difficile da contrastare. Su 24 alveari controllati all'inizio del 2008, il patogeno ha evidenziato un aumento in concentrazione rispetto alle api campione. L’apicoltore Eric Olson di Yakima, Washington ha detto che i suoi alveari trattati con un mega-dose di un antibiotico chiamato Fumagillina, ha dato risultati sorprendenti
"In teoria, l’effetto di questo antibiotico avrebbe dovuto far scomparire o almeno diminuire la Nosema", ha detto Olson. "Invece, il livello è salito".

Bibliografia

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