10 marzo, 2006

Chi Siamo

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Il Blog racconta:

una Donna da Hong Kong in Italia
un Uomo Italiano giramondo
assieme in un paese
che nessuno conosce - Suzzara
ricostruiscono
una palazzina di 90 anni
rimasta trascurata per oltre 10 anni




Amy

。Seconda generazione di immigrati a Hong Kong, perciò ha imparato 3 dialetti cinesi
。Si chiama Amy, o Man Wai (in chinese), o Colibri
。Una volta, ha abbandonato un lavoro in una banca internazionale per un impiego in un canale televisivo che le ha premesso di viaggiare gratis
。Lunatica, ma testarda = contraddizione in termini
。Una volta, dopo aver visto il film ‘Mangiare Bere Uomo Donna’ di Ang Lee, ha imparato a fare la sfoglie per i involtini primavera
。Maialino arrosto è sua piatto preferito, un piatto che deve essere mangiato prima di morire
。Una volta, ha vagato per un anno da sola: dal sud della Cina al Tibet, un giro sull’Isola di Taiwan, e poi l’Europa
。Mangio dunque sono
。Una volta, ha lavorato per Università di Scienze Gastronomiche in Piemonte, ha capito che il gastronomo vero deve rispondere a 5 criteri: viaggiare ad assaggiare, conoscere la storia, passione per la cucina, conoscere bene gli ingredienti, e (più difficile) avere una mente aperta.




    Corrado

    Ho 32 anni e più della metà della mia vita ha ormai ruotato attorno agli alimenti.

    Durante i 5 anni di Agraria li ho guardati da lontano, poi all'università li ho studiati ed ho imparato a guardarli dal di dentro.

    Per un breve periodo ci ho anche giocato (ricerca e sviluppo) ma poi mi sono ricordato di una cosa che mi hanno insegnato fin da piccolo: non si gioca con il cibo perché bisogna averne rispetto!

    Per quasi 2 anni ho ricoperto la funzione di controllo qualità ed ho inteso il cibo come un punto critico dal quale è necessario difendersi per evitare malattie.

    Poi ho cambiato continente e per un anno, ho cambiato emisfero e vita ma ancora una volta il cibo non mi ha abbandonato: ho fatto il cameriere e per le prima volta ero al servizio del cibo, me ne sentivo servo e vettore. Allo stesso tempo, però, gliene ero grato perché capivo che il cibo mi avvicinava alle persone. Io lo portavo al tavolo ed in cambio lui mi portava a socializzare con loro che erano lì per godere dei suoi piaceri.

    Ho poi lavorato in un'università che studia la gastronomia ed ho capito quante altre cose che non sono cibo stanno dietro e davanti alla produzione, alla commercializzazione ed al consumo degli alimenti. Ho messo bene e fuoco il concetto di qualità alimentare e di espressione territoriale.

    Ci sono infiniti aspetti legati al cibo ma di sicuro il più piacevole è rappresentato dall'atto conclusivo, il consumo.

    Ora è giunto per me il momento di impegnarmi in tal senso e cercare nel piacere degli altri la mia stessa soddisfazione.
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