(Diario di viaggio del 2004, un anno in giro per il mondo. Episodio Cina)
Uscendo dall’aeroplano con speranza. Sono arrivata all’aeroporto di Kunming con uno zaino sulle spalle. Il mio zaino pesa 20kg ed è pieno di cose utili per un lungo viaggio; è pesante. Il volo da Hong Kong al Kunming dura 2 ore, durante le quali ho dormito tutto il tempo, non ho mangiato né bevuto niente, e sono rimasta ferma immobile. Se non avessi respirato, i vicini avrebbero pensato che fossi morta. Tutta questa stanchezza è dovuta all’intensità della settimana passata prima di partire. L’itinerario di questo viaggio in Cina è piuttosto rischioso, inoltre viaggio da sola, e per sentirmi un po’ più sicura ho raccolto molte informazioni nei giorni prima della partenza e dormito poco. Il mio viaggio comincerà da Kunming, prenderò l’autobus per arrivare a Daili e Lijiang e poi passerò per la contea di Ninglang e per il Lago Lugu. Dopo, andrò a Chengdu da Panzhihua, la destinazione finale sarà il Tibet. Ho sentito tanti commenti negativi prima della mia partenza, ho anche litigato con i miei genitori, inoltre, una ragazza è morta in Tibet per mal di montagna; nonostante tutto ciò, sono venuta qui.
Posso finalmente dormire un po’ in aereo. Ho fatto un sogno stranissimo. Ho sognato che ero nella mia stanza quando ero piccola. Era tutto buio, non vedevo le mie dita, ma non avevo paura. Mi sono alzata e ho camminato. Improvvisamente si è accesa di fronte a me una lampada arancione. Mi ritrovo a pensare che forse dovrei andare avanti verso quel punto luminoso. Intorno a me ci sono tanti fiori, fiori di ciliegio, pesco e azalee; in questo momento sono diventata una farfalla e continuo a volare finché vado a sbattere contro un muro, ho scoperto che quello che ho visto prima era soltanto un disegno, poi sono svenuta. Quando mi sono ripresa ero sulle strisce pedonali. Le gente camminava su di me come se nessuno mi vedesse. Cercavo di proteggermi con le braccia, ma sempre più persone mi pestavano. Non resistevo più, poi mi sono alzata con tutte le mie forze. Sono pronta a bestemmiare come un turco, ma sono sotto shock… le persone qui, hanno la testa da gatto e corpo umano. Sono svenuta. Per fortuna l’assistente di volo mi sveglia per chiedermi di allacciare la cintura di sicurezza per l’atterraggio. Penso che se nessuno mi avesse svegliato, per la prima volta qualcuno sarebbe rimasto in coma per colpa di un incubo.
Uscita dall’aeroporto, il cielo è grigio. Appena fuori, mi trovo assalita da un gruppo di persone che mi chiede con forte insistenza di accomodarmi nei loro taxi. Con lo zaino pesante sulla spalla, cerco di farmi largo tra la folla e raggiungere l’autobus. Ma dove? Non c’è neanche un cartello. Vado a chiedere alla guardia che mi risponde scocciato, con il dito punta in una non precisata direzione lontana e poi se ne va via. Capisco che è meglio fare da sé.
Alle fine non ho trovato l’autobus e sono salita su un taxi verso l’Hotel Camilia. Guardando questa ‘Città primavera’(è il sopranome di Kunming) dal taxi, mi sento un po’delusa. Palazzi, centri commerciali dappertutto, dietro ogni curva, sempre un palazzo commerciale diverso. Non si vedono fiori , uccellini, e i verde rese celebre la città. Kunming è diventata solamente un’altra grande città in stile Cinese: caotica, rumorosa e sporca. Comincio a chiedermi se sia giusto essere venuta fin qui? Il mio sogno di ‘Città primavera’si è rotto?
2 commenti:
Awesome informazioni, molte grazie allo scrittore dell'articolo. È comprensibile per me ora, l'efficacia e l'importanza è da capogiro. Grazie ancora e buona fortuna!
Grazie mille!
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