26 agosto, 2009

Le mani rosse

[l’articolo è pubblicato sulla rivista Taiwanese, 'Organic Lifestyle']

Quest’anno c’è ancora freddo alla fine di Marzo, ho sentito sulle Alpi e nel centro Italia sta ancora nevicando. E’arrivato il momento di cambiare stagione, dall’inverno alla primavera. Stamattina, piove, c’è vento e fa freddo, gli animali sono ancora in letargo e io vorrei stare al letto. In questo momento arriva Corrado, mi tira via la coperta e mi chiede di andare fuori in giardino a lavorare, dice: ‘Siamo tutti fuori che stiamo facendo qualcosa di divertente, stiamo facendo una cosa che ti piace tanto. Metti una vecchia maglietta e vieni fuori.’



Sono in giardino, c’è Corrado che urla: ‘Vieni ad aiutarci!’sta uscendo dalla cantina con la maglietta corta e una cassa di bottiglie di vetro in mano. Dall’altra parte, c’è Paolo, il Padre di Corrado; Pietro e Chiara, il fratello e la nipote di Corrado, stanno portando fuori altre le bottiglie. Appena mi vede arrivare, Paolo, mi porta subito in cantina dove ci sono 14 damigiane da 28 litri con un cartello: Lambrusco. E’ il vino frizzante che bevono a tutti i pasti.



Il Lambrusco sembra sugo di uva. Mentre il mondo estero sta apprezzando i vini famosi come Barolo e Montepulciano, le famiglie nella valle del Po bevono tutti i giorni Lambrusco. Pensavo che forse perché il Lambrusco sia un vino economico, quindi sia diventato il vino quotidiano. Finché un giorno nella famiglia della valle Po, dove la mamma ha preparato salame, cotechino, parmigiano reggiano, prosciutto di parma (che sono tutti cibi salati e grassi), ho assaggiato questi antipasti. La mia gola lancia un segnale ‘vorrei la bevanda frizzante ed acida’: come dopo aver mangiato pistacchi tostati vuole bere la birra; come dopo il bagno al mare, vuole una doccia per pulire tutto il sale sul copro. In quel momento, non vuole bere vini come Barolo o Montepulciano, vuole solo un bicchiere di Lambursco, deglutire ed aspettare un fiato dallo stomaco con ancora il sapore di maiale. Poi appoggiarsi sul divano soddisfatti e prepararsi per la prossima fetta di salame. In questo momento, ho veramente capito perché il Lambrusco è così necessario nella valle Po.

Pensando ai pranzi, al salame ed al Lambrusco, lavoro di più. Entro nella stretta cantina, dove ci sono tante bottiglie vuote, più o meno 800. Ogni bottiglia ha una diversa etichetta, qualcuna ancora intatta, altre ormai consumate, si vede benissimo che sono stata riutilizzato più di una volta. Il collo delle bottiglie (anche quelle vuote) è chiuso con il tappo.

Corrado e Paolo stanno alzando una damigiana da 30 litri su un tavolo, sembra molto pesante. Dopo averla appoggiata, la aprono e si sente un leggero profumo di vino. Poi Corrado tira fuori i due tubi di plastica. Ne inserisce uno nella prima damigiana e collegandolo con la seconda damigiana. Il secondo tubo entra la seconda damigiana e si collega al riempibottiglie. La forma del riempibottiglie è molto strana, sembra uno sciacquone. L’altra parte del riempibottiglie ha due tubi di ferro, Corrado risucchia dai tubi di ferro, poi il vino esce dalla prima damigiana, passa attraverso i tubi ed entra nella seconda damigiana, poi arriva al riempibottiglie ed esce dai tubi ferro. Paolo comincia a spiegarmi che si tratta del principio dei ‘vasi comunicanti’ , Pietro e Chiara partecipano al discorso.

Quando il vino esce dal riempibottiglie, Corrado mette subito le bottiglie vuote, e il vino le riempie. Quando poi anche queste sono pieni, le passa a Paolo che le posiziona sotto la pressa e inserisce il tappo sigillandolo. Il sistema comincia a funzionare.









Pietro, Chiara ed io abbiamo portato tutte le 800 bottiglie in giardino riempiendolo. Le bottiglie devono essere controllate prima dell’utilizzo. La Chiara, tredicenne, è già in grado di svolgere tale funzione: prima guarda bene se c’è la muffa o l’acqua, poi sente con il naso se c’è puzza. Perché le bottiglie sono riutilizzabili tante volte. Ogni volta che una bottiglia viene bevuta, mamma Paola la risciacqua e la lascia asciugare naturalmente.

Imbottigliare è un’attività famigliare nella valle del Po, tutti i membri della famiglia vi partecipano. Il tutto si svolge a fine Marzo, perché dopo la vendemmia di settembre, servono 6 mesi per la prima fermentazione. Poi, la seconda fermentazione, che richiede almeno un altro mese, avviene in bottiglia. In Marzo, le famiglie comprano il vino sfuso dalle aziende vitivinicole, ed imbottigliano in casa. Marzo è il periodo giusto anche perché fa ancora freddo e secco e si evitano rischi d’inquinamento e di formazioni di muffe nei vini. Anche se imbottigliare è divertente, è comunque un impegno e sarebbe molto meno impegnativo comprare i vini direttamente in negozio.

‘E' vero quello che pensi. Possiamo comprare tutte le cose che vogliamo, sarebbe più comodo. Ma se ti fermi un secondo a pensare a quanto spreco si farebbe... Per esempio la nostra famiglia ha 7 persone e ogni giorno beviamo 2 bottiglie di lambrusco. Allora in un anno abbiamo bisogno di 800 bottiglie. Quelle che compriamo in negozio costano 3 euro, però sono di bassa qualità. Se compriamo quelle più buone costano 5 o 6.000 euro all’anno. In confronto, comprare i vini sfusi costa 1euro e venti. In un anno spendiamo 750 euro; è 7 volte meno.‘ Dice Paolo. Mi sono veramente colpito.

‘Poi, siamo un passo avanti, perché se comprassimo vini in negozio vuol dire che butteremmo 800 bottiglie ogni anno. Se pensi a 10 famiglie sono 8.000 bottiglie. Preferiamo lavorare un giorno come oggi, scherziamo un po’ per passare tempo, riempiamo le nostre 800 bottiglie per un anno, salviamo il portafoglio e la nostra terra.’


L’immagine della montagna di bottiglie mi fa paura. Sento la gente parlare di concetti complicati per salvare l’ambiente ma un’attività famigliare come questa sembra aver molto più significato. Niente di nuovo, non c’è bisogno di abilità particolari, anche la Chiara, tredicenne, è capace di farlo. Mi sembra di aver capito qualcosa, lo sviluppo sostenibile della società non è pura filosofia, ma si costruisce goccia a goccia.

‘A tavola!‘ dice la mamma Paola, nello stesso momento, il profumo di maiale esce dalla finestra. Lasciamo il lavoro, ci guardiamo le mani ormai rosse come il vino. Vabbé, adesso, voglio soltanto ondeggiare sul mare del Lambrusco.

3 commenti:

Roberto Gorrieri ha detto...

La Tiziana dice che manca un dettaglio molto importante: non si può imbottigliare in un giorno qualunque, ma bisogna considerare la Luna (intesa come satellite della Terra). Secondo la tradizione contadina, per ottenere un buon lambrusco frizzante, si deve imbottigliare durante il primo quarto di luna (luna crescente), o al massimo con luna piena, ma mai con luna calante (non verrebbe frizzante) o luna nuova (le bottiglie esploderebbero ...).

Amy ha detto...

Bravi ragazzi! è veramente molto importante! Perciò, ho già tradotto il commento in cinese ed inglese, e ho messo come commenti dell'articolo, così tutto il mondo sanno come si fa imbottigliare Lambrusco a casa! hohoho!

Anonimo ha detto...

hi, new to the site, thanks.

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