05 luglio, 2010

Ristorante Vite, San Patrignano


‘Vite’, come la pianta che riveste le colline di San Patrignano e come le vite dei ragazzi che una volta emarginati, ritrovano entusiasmo, passione e volontà di cambiare grazie alla comunità di San Patrignano

Nel 1978, Vincenzo Muccioli insieme a un gruppo di volontari, accoglie i primi ragazzi in una casa di proprietà della sua famiglia sulle colline di Rimini. Nel 1985 da alla luce la Fondazione San Patrignano.

San Patrignano è una comunità che accoglie ragazze e ragazzi con problemi di droga, offrendo loro una casa, l’assistenza sanitaria e legale, la possibilità di studiare, una solida formazione professionale, l’opportunità di cambiare vita e di rientrare a pieno titolo nella società. La comunità ha sviluppato, nel corso degli anni, numerose attività di grande spessore: dalle produzioni agro-alimentari all’alto artigianato, dagli allevamenti di cavalli da salto a ostacoli e cani da esposizione all’informatica e alla grafica.


A San Patrignano, i ragazzi producono tanti prodotti: decine di tipi di formaggi, salumi, olio d’oliva, miele, frutta, verdura e i famosi vini. Gli ingredienti di alta qualità forniscono una base importante per il ristorante, oltre alla preziosa guida dello Chef Fabio Rossi che, aiutato da un gruppo di ragazzi della comunità, prepara i piatti da consumare nel ristorante Vite. Insomma, non è semplicemente un discorso di gusto.


Le pareti hanno il colore rubino del vino e sul soffitto c’è un’enorme foglia di vite. La cucina è a vista così come le colline coperte di vigneti e il resto del panorama che arriva fino al mare Adriatico. L’atmosfera è tranquilla. Il cameriere e il sommelier sono molto professionali e ci spiegano gli ingredienti di ogni piatto.


Un piccolo antipasto offerto dalla casa
Involtino di Chianina con spinaci.

Pane fresco e buono, fatto dal pasticciere del ristorante.


Antipasto
Corrado ha ordinato: Sarda alla griglia con pecorino, pomodoro, menta, misticanza aromatica all’aceto di moscato (12 euro)


Le sarde sono perfette, non sono bruciate né sciupate. Il sapore dell’aceto e delle erbe coprono appena l’aroma di pesce.

Io ho ordinato: Carpaccio di scampi, foie gras, valeriana, mostarda di frutta, pinoli, aceto di lamponi, pan brioche


L’Insalata Valeriana non potrebbe essere più fresca! Foie gras, mostarda e aceto di lamponi, insieme al carpaccio di scampi formano una combinazione creativa e strana. Tutti gli ingredienti hanno, infatti, sapori forti ma messi insieme in questo modo danno origine a gusto delicato, è veramente strano!


Primo
Ho preso Risotto Vite (12 euro)

Il cameriere ci ha detto che il Risotto Vite è rimasto sempre nel menu anche quando gli altri piatti cambiavano. Un buon profumo di pancetta arriva insieme al piatto. Decorato con una foglia di vite fritta e una fetta di pancetta croccante. Masticando il riso, sento subito la pancetta poi cipolla e Squacquerone.

Lo squacquerone è un formaggio fresco tradizione nella zona Romagnola. Fatto con il latte vaccino pastorizzato. Il nome è preso dall’espressione dialettale ‘squacqueron’che significa acquoso. In Romagna lo squacquerone viene mangiato con la piadina.

Secondo
Corrado ha ordinato: Maialino cotto sui carboni, salsa di birra, albicocche e zenzero, sfoglia di verdure, crocchetta di patate all’arancio, cremoso di foie gras all’albicocca


La cotenna del maialino è croccante, siccome sono una grande fan del maialino arrosto cinese, penso che la tecnica cinese impiegata per fare questo piatto sia migliore. Però la salsa che ha inventato lo chef, fatta con birra, albicocche e zenzero è davvero interessante. La birra amplifica il gusto del maiale, l’albicocca toglie l’olio e lo zenzero attenua il forte aroma di maiale.

Per me ho preso pesce come secondo: Pescatrice in crosta di mais rosmarino e pomodoro, crema di mandorle, aceto balsamico, zucchine, semi di zucca, cipollotti (22 euro)
Il gusto di mandorla è forte e difficile da bilanciare, forse per questo che non sento tanto il sapore di pesce. Comunque è un tentativo interessante.


Vino Abbinamento
Abbiamo preso una bottiglia di Avi DOC Sangiovese di Romagna Superiore Riserva 2006. 100% Sangiovese. Dei complessivi 50 ettari coltivati a Sangiovese, solo le vigne migliori vengono elette per produrre le uve destinate alla selezione di Avi. Vigne che si estendono nel cuore della comunità e ne rappresentano il nucleo originario intorno al quale è stata creata. La scelta della forma di allevamento è ricaduta sul guyot in grado di governare l’esuberanza del vitigno. Tutte le operazioni sono eseguite dai ragazzi, dalla potatura al diradamento, che contiene la produttività media a circa 1 kg per pianta, fino alla raccolta.

Per il gusto, non si può spiegare, bisogna assaggiare.

Dolci
Anche se siamo già pieni, ma siamo qua e non possiamo andare via senza assaggiare i dolci. Abbiamo preso ‘Carta Bianca’che è un crescendo di emozioni in tre dessert scelti dal Chef pasticcere Franco Aliberti (18 euro).

Granita all’arancia rossa

Gelato al basilico rosso, torta di mele, salsa di fragole di bosco e pepi, cialda di pane al profumo di bergamotto

Granita arance rosse e aneto, biscotto all’olio evo, gelato al geranio, croccante al ginepro


Alle fine, ci sono diversi tipi di cioccolatini da abbinare ad un Donnafugata Passito di Pantelleria Ben Ryé. Sento un sapore che mi ricorda tantissimo le prugne secche salate tipiche del mio paese mentre il dolce e salato, mi ricorda tanto le saline di Sicilia.

Anche il caffè qua è degno di nota perché ci sono 6 tipi di zucchero: 2 tipi di miele fatti in San Patrignano, 2 tipi di zucchero bianco e 2 di zucchero di canna.
Ma purtroppo lo beviamo nero…


Information del Ristorante:
Ristorante Vite
Sito: http://www.ristorantevite.it/
Indirizzo: via Montepirolo 7 - 47853 Coriano - Rimini
Telefono:39.0541.759138

1 commento:

Anonimo ha detto...

good start

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