31 dicembre, 2008

Un’altra Idea

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La famiglia Leali forse è la famiglia con più idee del Mondo. Una settimana dopo aver preso la decisione di ristrutturare il piano terra, la Nico è venuta improvvisamente a casa nostra un pomeriggio: ‘Ho un’idea!’

‘Un’altra idea?! Ci mancava solo questo!’ dicevo tra me e me.

‘Facciamo anche un bed and breakfast. Al piano terra il ristorante, al primo piano 3 stanze per gli ospiti e in mansarda, un appartamento per voi due. Visto che dobbiamo ristrutturare, chiedo un mutuo più grande e la casa la sistemiamo TUTTA!’ ha detto la Nico con gli occhi fuori dalle orbite.

Dopo un attimo di silenzio, ci siamo guardati negli occhi. Poi, Paola, la mamma di Corrado non riuscì a trattenere un grande sorriso e ha detto: ‘Ma, che bella idea! È sempre stato il mio sogno! Che beeeeeeeeello!’

Dopo aver sentito la Nico dire: ‘chiedo un mutuo più grande’ ero un po’ preoccupata ma contenta...la vita è sempre pieno di sorprese.

25 dicembre, 2008

La decisione

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Dopo qualche settimana passata a girarci e rigirarci nel letto, abbiamo preso una decisione.

Per incentivare la Nico nel suo investimento, Corrado ed io abbiamo deciso di ripetere un pranzo cinese 2 giorni fa. La Nico ha invitato i suoi amici per questo prova. Era una giornata invernale molto fredda, poco prima di Natale. Per questa occasione ho preparato carne di maiale al barbecue. Ho intenzionalmente usato la coppa anziché la spalla, perché la carne è più al dente.

Dopo mangiato, abbiamo discusso con entusiasmo di questo nostro progetto. Nico è diventata la proprietaria della casa dopo che il Sig. Gilberto è mancato. Il problema è che questa casa è stata mal mantenuta. Negli ultimi 10 anni, il Sig. Gilberto ha abitato da solo nella casa. Dopo l’aggravarsi della sua malattia, che ne ha limitato il movimento, il Sig. Gilberto si è trasferito dal primo piano al piano terra. Da quel momento sia il primo che il secondo piano sono rimasti inutilizzati.

Ancora cinque anni di trascuratezza e la casa avrebbe avuto molti più problemi. Al momento in cui Nico ha ereditato la casa le sue tre figlie sono ancora piccole. Nico e la sua famiglia abitano già in un’altra casa di loro proprietà. Quella ereditata dal Sig. Gilberto non le potrà di certo servire per i prossimi 10 anni. Il dilemma è: ristrutturare la casa adesso per affittarla ma le dimensioni rendono la cosa improbabile; oppure aspettare che le sue bambine crescano e ristrutturare tutto quando loro ne avranno bisogno, però chissà quando sarà… la casa sarà diventata molto vecchia ed i lavori molto più difficili.

Viste le prospettive, il nostro progetto è probabilmente la soluzione migliore. Certo anche il mio maiale al barbecue ha aiutato Nico a convincersi della bontà della nostra idea.

È stata un’opportunità caduta dal cielo. Questo Natale, abbiamo preso la decisione.

30 novembre, 2008

Un’altra notte soffro d’insonnia

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È un’altra mezzanotte, è un’altra notte soffro d’insonnia.
Troppe cose inaspettate, troppi problemi.
Sarò una cuoca? ?
Sarò capace di affrontare?
Riuscirò a trasformare l’interesse in carriera?
Senza la preparazione della scuola di cucina tradizionale, potrò essere una cuoca professionale?
Sprecherò i soldi di Nicoletta?
Ma il ristorante chiuederà subito dopo l’apertura?
Io... cosa posso fare?

24 novembre, 2008

Prendi dal salice un ramo e senza pensarci piantalo [creerai una foresta]

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Succede spesso: quello che non ti aspetti si sviluppa naturalmente.

Ho promesso alla mamma di Corrado già tempo fa, che avremmo finalmente deciso di fare un pranzo cinese per la fine del mese. Cucinare potrebbe sembrare una cosa facile, ma io, invece, la prendo molto sul serio, come se fosse un affare da un milione di dollari, penso al menù tutto il giorno.


Fare un pasto cinese per un tavolo di uomini e donne italiane con tanta esperienza in cucina è una sfida, non posso rilassarmi. Mentre organizzavo il menù, ho dovuto affrontare il primo problema: la successione delle portate. La cucina cinese non da importanza a questo fattore, però in Italia, anche quando si mangia a casa, è sempre necessario seguire un ordine preciso: antipasto, primo (pasta, risotto o brodo), secondo (carne, pesce o verdure), dolce e alla fine un caffè e una sigaretta. La sequenza è molto importante e va dal sapore più delicato a quello più forte, gli Italiani sono convinti che in questo modo si gustino di più i sapori.

Alla fine, ho deciso di seguire questo concetto per pianificare il menù.
Gli Italiani amano un antipasto piccolo ma saporito come può essere il prosciutto o il salame; ho quindi pensato di fare un antipasto di involtini primavera ed alette di pollo ripiene. Ho deciso di fare gli involtini primavera già prima di organizzare il menù. Sembra che i ristoranti Cinesi in Europa non riescano a fare altro che gli involtini primavera, ma ciò non vuol dire che riescano a farli bene. Gli involtini preparati nei ristoranti cinesi qui hanno lo sfoglio molto spesso, sono molto unti e non si riesce a gustarne bene il ripieno. Visto che tutti i ristoranti Cinesi fanno gli involtini primavera, gli Europei pensano che in Cina questo piatto sia il piatto nazionale. Preparare gli involtini per farne assaggiare il gusto autentico mi è quindi sembrata una buona idea; voglio inoltre cogliere l’occasione per spiegare a tutti che gli involtini primavera non sono il nostro piatto nazionale, e che non li mangiamo tutti giorni!



Di seguito ho proposto i ravioli cinesi in brodo. Il ripieno dei ravioli era di carne macinata di maiale nostrano con cavolo cappuccio. I ravioli sono tutti stati fatti dalle mie 10 dita (più le 10 di Corrado), dalla farina al prodotto finito. Il brodo è una specialità tradizione 'Cantonese', fatto con le ossa di maiale e di pollo bollite per 5 ore. Come secondo pollo nostrano al vapore. Per dolce ravioli di riso glutinoso di Shangai ripieni di sesamo ed arachidi.



Pane e caffè non mancano mai sulla tavola degli Italiani, ma in questo caso sarebbero stati fuori luogo e pertanto riso bianco e tè ne hanno sostituito la mancanza.
Il vino invece è insostituibile. Il vino, pur non essendo molto presente sulla tavola dei cinesi, offre una varietà tale per cui tanti vini rossi e bianchi si possono accompagnare a piatti cinesi senza creare conflitti. Adoro bere vino e fortunatamente ho avuto la possibilità di provarne tanti che si accompagnerebbero molto bene con i piatti cinesi.

Questa volta ho scelto un vino siciliano, bianco, biologico di un mio amico, un Grillo di Trapani. Il suo Grillo è delicato ma forte: si apre in bocca con un sapore floreale, sembra un vino facile ma dopo un po’, esce un intenso e persistente gusto di mandorla. Usare questo vino in abbinamento alla cucina cinese sembra davvero una bella idea.

E’ mezzo giorno e mezzo e gli ospiti stanno entrando. Avremo 16 ospiti, sono gli amici della famiglia di Corrado, uno di questi è un cuoco (cucinare per un cuoco mi rende un po’ nervosa). Abbiamo stampato un menù a testa. Mentre stavo finendo di scrivere il menù ho pensato ad un nome: mangiare bere uomo donna. Forse perché ho visto tante volte l’omonimo film del regista Ang Lee; ogni volta che vedo cucinare il Sig.Chu, mi viene voglia a cucinare. Forse questo impulso, mi ha spinto a scrivere ‘Mangiare Bere Uomo Donna’ sul menù.




Sottrarre il controllo di una cucina dalle mani di una mamma Italiana non è facile.
Al fine di riuscire a restare da sola in cucina evitando il passaggio continuo di 10 persone, ho comunicato agli ospiti che per loro sarebbe stato come pranzare al ristorante. Io sarei stata la cuoca e Corrado il cameriere.



Gli ospiti si stanno sedendo a tavola, chiacchierano felicemente mentre sento i loro bicchieri brindare. E’ musica per le mie orecchie. Non so dire quando si è formato in me questo sentimento, ma so che mi sento molto soddisfatta nel sentire i sorrisi degli ospiti mentre sto cucinando.

La cosa è così strana.

L'antipasto è in tavola, involtini primavera e alette di pollo ripiene.
Alcuni ospiti cominciano a mangiare le alette con le mani, alcuni chiedono aiuto: 'Perché senza posate?' Gli rispondo sorridendo: 'Ah si! Non c'è bisogno. Gli involtini e le alette sono senza ossa. Non dovete seguire l'etichetta, mangiate come volete. Mangiare coinvolge tutti e 5 i sensi, usate il vostro gusto, l’olfatto, la vista ma anche il tatto e l’udito’

Dopo le domande è il momento del silenzio. Solo il rumore del masticare. Come una sinfonia che dopo la parte più vivace, ritorna calma.

E’ così che hanno mangiato per qualche ora. Con il dolce abbiamo portato al tavolo anche un questionario. Gli dico: 'Oh, avete mangiato gratis ma adesso dovete fare i compiti’

Il questionario l’ho stilato con lo stesso spirito con cui ho fatto il menù: pensavo solo a divertirmi.

Ho messo domande del tipo: ‘dopo aver mangiato, senti la mancanza del pane o del caffè?’, oppure: ‘quando hai mangiato cinese l’ultima volta? Che impressione hai avuto?’, ‘Quale piatto ti è piaciuto di più oggi?’, ‘Quale di meno? Perché?’ ecc.

Le risposte ottenute mi hanno stupito molto. Il piatto meno gradito è stato il dolce! I commenti sul dolce erano più o meno: non è che non sia buono, ma la consistenza è strana, ho quasi paura a deglutire.

Quindi agli Italiani non piacciono le cose appiccicose, come il riso glutinoso.



Alla fine, tutti ci invitano ad aprire un ristorantino. Alcuni dicono che se cuciniamo così riusciranno a garantirci clienti per i primi 6 mesi.
La zia di Corrado, Nicoletta, è entrata proprio mentre stavamo parlando di queste cose. Ha sentito tutto, ha guardato le facce brille degli ospiti ed ha improvvisamente gridato: ‘Ragazzi, aprite un ristorante nella casa di Gilberto. Non ho ancora trovato una soluzione per poter sfruttare la casa.’

Io e Corrado ci guardiamo, un po’ stupiti, ma inspiegabilmente felici. Panico. Da questo momento, il mondo sembra un po’ diverso.

06 agosto, 2008

Inizio della storia…

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La storia ha inizio con la fine della vita del Sig. Gilberto.

In merito a questo pensionato professore di storia e filosofia, Sig. Gilberto, ci sono molte leggende. Dicono che lui abbia letto più di una volta tutti i suoi 3.000 libri; dicono che abbia sottolineato tutte le pagine che ha letto; dicono che al primo piano della sua casa ci sia una ‘stanza segreta’, una stanza che non ha mai visto la luce del sole negli ultimi 20 anni, con la porta blindata e che solo il Sig.Gilberto poteva entrare; dicono che il Sig. Gilberto ne rifiutasse l’ingresso agli ospiti, viveva solo in questa casa, viveva solo nel suo mondo.

Due anni fa, sono entrata per la prima volta. Mentre entravo, pensavo a tutte le leggende. La mia prima impressione è stata: Oh Dio! Che casino! Poi, sono stata travolta da un’ondata di libri da ogni direzione. Come se il suo mondo fosse solo libri. Chissà come ha fatto Mosè a passare per il mar rosso? Adesso io, come se fossi Mosè, stavo passando attraverso un mare dei libri ed improvvisamente il mare si è diviso in due parti, lasciandomi un passaggio nel mezzo, in fondo vidi la figura di un vecchio che mi da le spalle: è il Sig.Gilberto. Lo vidi camminare verso di noi, poi, ci disse qualcosa però non capii nulla. Ma Corrado al mio fianco capì tutto e mi ripetè in Italiano, dicendomi: 'seguiamolo nel suo studio'.

Corrado mi toccò la spalla per rassicurarmi, e mi disse sotto voce nell’orecchio: ‘ha avuto un ictus anni fa che ha limitato le sue capacità di parola. Immagino che tu faccia fatica a capirlo. Però, sembra che abbia una buona impressione di te, perché l’ingresso al suo studio è riservato a pochi.’

Dopo aver sentito questa cosa mi sentii ancora più nervosa. Il Sig.Gilberto camminava lentamente chino sul se stesso, evidentemente sofferente a causa della sua malattia. Passammo attraverso un’ondata di libri dopo l’altra per giungere nello studio. Qua, non vidi nessun muro, soltanto una fila di librerie, tutto pieno di libri. Non saprei dire da dove il Sig. Gilberto tirò fuori due libri, uno sul Tibet, altro sullo Zen, poi mi diede i libri e mi disse qualcosa. Fui molto stupita e non seppi come reagire. Corrado mi toccò di nuovo la spalla, invitandomi a ricevere i libri, poi mi disse che erano regali dal Sig. Gilberto: ‘considerarli un dono però ricordati di restituirli perché lui è molto geloso dei suoi libri’. Veramente, rimasi interdetta, ricevetti quei libri muovendomi come un robot, fu tutto così strano!

Ho dimenticato che cosa fosse successo in seguito. Mi ricordo soltanto che 2 mesi dopo quella volta, rividi il Sig. Gilberto per caso e mi chiese come stavano i suoi due libri.

Quest’immagine del Sig.Gilberto, continuava a riapparire nella mia mente il giorno del suo funerale. Ho visto il suo cadavere in mezzo ai suoi libri, fino a quando il suo corpo è stato seoplto. Anche se il Sig.Gilberto non aveva una vita sociale molto attiva, oggi, al suo funerale, sono venute tante persone.

Il Signore Gilberto è andato, lasciando una casa e i suoi 3.000 libri.
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