Atterata in Italia la mia seconda casa
dopo 3 settimane di visita ad Hong Kong, sono tornata
Appoggiato le mie valigie ho trovato un pacchetto sulla mia scrivania
è da Londra.
La mia compagna del Master, Rhona.
Per me, Rhona vuol dire Silenzio.
Anche se in un’ambiente rumoroso,
basta avere Rhona al canto
Potrei sentire il silenzio.
Come la campanella tintinna al vento Giapponese
un suono che tranquillizza.
Leggendo le sue poesie raccolte nel libro nuovo libro,
‘riflettere sulle cose che abbiamo lasciate indietro:
le gente, i luoghi e i viaggi che hanno formato la nostra vita.’
Ricevuto questo regalo in questo precisa momento
non poteva arrivare in un moneto migliore.
Sono arrivata a pagina 62, una poesia chiamata ‘L’Ulivo’
Rhona ha scritto per me anni fa,
già, soltanto per me … …
Era un giorno, non mi ricordo da dove ha cominciato,
le ho raccontato quando ero piccola
la mia mamma canticchiava sempre una vecchia canzone cinese
‘L’Ulivo’ si chiama la canzone, scritta da Sanmao, una scrittrice rinomata
un canzone che scritta a se stessa, secondo me,
parla di una ragazza che lascia il suo paese, la sua casa, va a vagare
per cercare l’ulivo della sua mente.
Rhona mi ha chiesto, ‘perché l’ulivo? ce ne sono tanti in Cina?’
Io non lo so.
Ma la vita funziona sempre un modo più strano,
tanti anni dopo,
mi sono trovata una casa nuova in un paese circondato da ulivi.
Condivido la poesia di Rhona con voi, in lingua originale.
Olive Tree
Hard grey skins
fluted like the paths
of rivers through the trees
in times of flood.
Our fingers sought the maps
in their trunks,
probing almighty pores
where they inhaled the centuries.
We fed them our wishes,
many as the dusty leaves
and the flowers that were forming
white, minute, inventing the impossible
stone at the heart of their fruit;
dreaming oil from stony ground.
In China your mother
once sang you to sleep with a song
of the olive tree.
Now you wake
in this land of mountains,
entering your house of stone
with the olive tree at its door.
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